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PERCHE' L'INFLAZIONE E' SCOPPIATA DOPO LA PANDEMIA?

Le politiche monetarie accomodanti delle banche centrali occidentali sono durate piu' di un decennio ed hanno immesso montagne di liquidità nel sistema.


Tuttavia questa continua creazione di denaro, pur riducendo progressivamente il potere d'acquisto delle valute occidentali, per molti anni non ha innescato un'inflazione visibile sui prezzi di beni e servizi, come ci si aspetterebbe in base alle normali teorie economiche.


L'inflazione al contrario si è affacciata nell'economia occidentale solo molti anni dopo, a seguito dello scoppio della pandemia.


Per quale ragione?


Alla base di questo insolito fenomeno, c'è la particolare composizione demografica ed economica dei paesi occidentali, rappresentata in questo grafico:


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Come si vede, in America (ma lo stesso si può dire di qualsiasi paese occidentale) il 10% dei nuclei familiari controlla il 68% di tutta la ricchezza disponibile. Il seguente 40% ne possiede il 29%, mentre il 50% più povero ne possiede solo il 3%.


Nelle intenzioni delle banche centrali, la liquidità creata degli ultimi decenni avrebbe dovuto stimolare la propensione di spesa dei consumatori, promuovendo cosi' una crescita economica.


Tuttavia non era stato considerato che in una composizione demografica come quella illustrata nel grafico, gli effetti dello stimolo monetario sono molto diversi.


La concentrazione della ricchezza nel solo 10% degli americani ha limitato di molto la risposta della popolazione a questi stimoli.


Infatti, una volta che questo 10% degli americani ha acquistato una o più case, le ha arredate, ha acquistato automobili, ha viaggiato, ecc., la sua propensione di spesa si è fermata, finché il reddito e i profitti derivanti dalla liquidità - che intanto continuava ad aumentare - si sono trasformati in risparmi e sono stati investiti nelle borse.


Nel frattempo, l'80% più povero della popolazione ha continuato a vivere col proprio stipendio e con le carte di credito, senza creare una vera crescita economica, ma solo un aumento esponenziale dell'indebitamento privato.


Solo a seguito della pandemia i governi occidentali (specialmente quello americano) hanno effettuato delle immissioni di liquidità un pò diverse, elargendo soldi direttamente nelle tasche degli Americani.


In quel caso la liquidità per la prima volta è riuscita a raggiungere anche quell'80% della popolazione rimasta sempre ai margini, innescando una vera corsa ai consumi dell'intera popolazione e quindi anche... una vera inflazione.


Ai giorni nostri, terminato dal 2022 lo stimolo delle banche centrali, i tassi di crescita economica stanno tornando al loro trend organico pre-2000 e 2007, antecedente alle fasi piu' lunghe e profonde di stimolo monetario.


E data l'insistenza con cui la Fed intende mantenere a lungo alti i tassi, potrebbe essere che il suo obiettivo sia proprio mantenere questi livelli "organici" di crescita mediocre.


Infatti, cinque-dieci anni di questa economia a basso regime permetterebbero l'eliminazione dei settori piu' deboli, favorendo un progressivo accentramento della ricchezza, della produzione e della liquidità nelle mani di una élite economica e politica.


Non sappiamo tuttavia se davvero sia questo il programma a lungo termine della Fed...


In ogni caso, ora che la storia ci ha fatto capire l'inefficacia delle politiche monetarie degli ultimi dieci anni, non ritengo probabile un ritorno agli stimoli in grande stile di una volta.


L'assetto economico del prossimo futuro resta dunque un mistero, forse anche per le banche centrali stesse...


Tuttavia, l'investitore che riuscisse a capire per primo verso quale tipo di economia siamo diretti, avrebbe un vantaggio enorme sugli altri.

 
 
 

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